· Nome: Dot. Francis Aldobran
· Data attuale: 259
· Data di Nascita: 232
· Razza: Ether
· Storia:
Effimera è la vita mortale: in quanto noi viviamo per morire, e moriamo per vivere; generazione dopo generazione, secolo dopo secolo, era dopo era. L’uomo non può far altro che soccombere al proprio destino. Ma all’interno di questo circolo vizioso una piccola e fioca luce splende solerte, tra le tenebre della fine: quella luce è il sapere. Esso è l’unica cosa che viene tramandata in maniera perpetua; e se pur alterata, da nuove scoperte, esso mantiene sempre la sua immutabile funzione: far sì che le persone possano impare da chi è venuto prima di loro, così da non ricade nell’eterno e immobile ritorno della vita.
“Colui che conosce il vero, non verrà acclamato dalle folle come un grande eroe, oppure non verrà interpellato dai generali ai fini della guerra; poiché chi conosce il vero è colui che ha permesso alla folla di acclamare, è colui che permette agli eroi di essere tali, è colui che permette ai mortali di darsi guerra e di avere pace.
Colui che conosce il vero in definitiva, non è come una marionetta in un teatrino, ma è il burattinaio che permette alle marionette di avere vita”: queste parole erano scritte sopra ad ogni libro della mia famiglia; che da generazioni persegue questi ideali.
Ricordo ancora il giorno in cui siamo arrivati sulle coste dove sarebbe poi un giorno sorta la solenne Arvintar. Come tutte le mattine la dolce brezza mi teneva compagnia, mentre preparavo la lezione della giornata per i tirocinanti al ruolo di ricercatori. La lezione avrebbe dovuto trattare le diverse specie marine scoperte negli anni di navigazione, e catalogate all’interno del grande manuale della mia famiglia: il “ De Rerum Veritas”.Più nello specifico questo è stato l’unico manufatto che sia mai stato scritto durante la grande attraversata: in quanto in previsione delle nuove scoperte la mia famiglia aveva caricato sulla nave diversi fogli di pergamena per poter portare avanti l’attività di famiglia.
Stavo ripassando le ultime notizie riguardanti i molluschi dai quali era possibile ricavare il porpora, Quando dal ponte di prua si sentì un grido: “ Terra! Terra! Terra a vista! La lunga attraversata è finalmente conclusa!”. Non era la prima volta che sentivo queste parole: di tanto in tanto qualche discolo, non di mia competenza, le pronunciava festoso per prendersi beffe dei creduloni che accorrevano agli schiamazzi. Tuttavia questa volta non fù un ragazzino indisciplinato a gridare, ma il capostipite della casata Vitalea, una delle famiglie più illustri delle tre grandi navi, e a queste poche parole seguì un enorme grido di gioia.
Mi affrettai a lasciare le mie sudate carte, ed incredulo mi diressi verso la prua. e là, oltre la folla in visibilio, oltre la grande polena di ebano, e oltre l’acqua pregna di salsedine, era visibile il tesoro dei tesori: la culla di Arvintar.
Una volta arrivati a terra restai esterrefatto dalla grande varietà di piante presenti su quel piccolo fazzoletto di terra; iniziai così a catalogarle e ad arricchire la sezione botanica del manuale.
Negli anni a venire i miei studi proseguirono su tutti i fronti, dallo studio delle piante a quello degli esseri viventi, dall’alchimia alle materie umanistiche; e con l’aiuto dei progetti e delle istruzioni presenti nel Re Aedificatoria, la Parte del “De Rerum Veritas” che tratta di architettura e di costruzioni, stiamo ricostruendo una Gloriosa e nuova città dove fioriscono le arti in ognuno dei loro campi.
Ad oggi sono stato invitato, grazie al riconoscimento dei miei meriti, a prendere parte alle ricerche nei meandri di questo nuovo mondo, e in qualità di sapiente non posso tirarmi indietro dinnanzi ad una così grande occasione.