“I pirati… Gente della peggior specie. Capace solo di vivere grazie ai duri sforzi altrui. Reietti con nulla in mano che credono però di possedere tutto il mare. Buoni solo per essere pendagli da forca e carne da corvi.”
Questo era ormai il pensiero condiviso dalla maggior parte degli Arvintariani, che provavano ormai un forte astio nei confronti di chi si dichiarasse parte di quell’infima malarazza. Da qualche anno a questa parte, infatti, si era riscontrata nei mari di Zero una forte presenza di attività legate pirateria. Ogni nave che salpava da una qualsiasi costa marittima porgeva prima di partire una o più preghiere agli Architetti per sperare di non cadere vittima di arrembaggi, razzie o peggio. Molti carichi in arrivo e provenienti da Arvintar facevano una brutta fine e molti equipaggi lo potrebbero confermarlo se non fossero al cospetto dell’Architetto della Morte.
La situazione era complessa per chiunque navigasse nelle acque orientali del continente, o almeno lo fu fino a tempi recenti. Negli ultimi mesi, infatti, di navi che mostravano la dannata bandiera nera se ne stava incrociando la rotta sempre meno. Fu infatti nel 258 che, a seguito di una decisione diretta del Consiglio dei Triarchi, venne indetta una spedizione armata verso l’avamposto pirata della repubblica di Kord. L’obiettivo era quello di costringere, “pacificamente” o non, il governo di Kord a far cessare ogni atto di pirateria verso le navi passanti per le acque orientali del mare di Zero. Tuttavia ciò che trovarono le navi arvintariane all’arrivo sull’isola fu alquanto inaspettato: nulla.
La città era deserta: nessun cittadino, nessun pirata; nessun rumore proveniva da quell’avamposto costruito sul mare. Per quale motivo i pirati erano spariti da quell’isola e da quei mari? I più spaventati pensarono a un’epidemia, i più positivi a una fuga… ma anche se fosse così, per quali motivi? I nuovi quesiti erano più delle risposte che quella spedizione fornì, ma su una cosa tutti concordavano: la pirateria era finalmente morta! E morta doveva restare.
Nei mesi seguenti il governo di Arvintar fondò sulle ceneri della fu Kord una colonia che funge ora da baluardo contro chiunque voglia provare ad appropriarsi dei mari, che lo faccia per superbia o per avarizia, ad eterno monito: “Arvintar non ve lo permetterà”.
A lungo le tenebre e l’ignoranza hanno aleggiato sulle terre della repubblica pirata di Kord, inquinando le menti e gli animi della popolazione. E così come chi poco a poco vede il suo senno andarsene, così queste misere anime hanno visto la loro terra spogliarsi e diventare sterile, rivelando i risultati di un governo basato su concetti labili e corrotti.
Ma una nuova alba sta sorgendo su quelle povere terre, là dove serpeggiava il crimine tra le tenebre, ora splende una nuova luce, proveniente dalla città di Arvintar.
Alzati e risorgi Kord sotto un nuovo nome, non più come prostituta delle razzie, ma come signora dei mari dell’est. Risorgi come Mertsov.