La Partenza dei Coraggiosi Esploratori da Exilias
Con il passare degli anni, nel vecchio continente di Exilias la situazione geopolitica e sociale non sembrava migliorare. Le carestie dovute alla mala gestione dei raccolti, guerre e malattie hanno di fatto annullato qualsiasi crescita demografica degli ultimi decenni. Le campagne sono abbandonate in favore delle città protette da mura, i raccolti sono lasciati a marcire nei campi. La fitta rete stradale, prima il gioiello dei rispettivi regni, adesso é uno strumento di morte usato per muovere soldati in modo rapido e efficiente. I mercanti hanno smesso da anni di usare quelle strade per paura di essere privati della propria merce, quando sono fortunati, o della propria vita se non lo sono.
In questo clima di instabilità, le tre capitali, umana, elfica e nanica, sono guidate da sovrani poco propensi a porgere l’orecchio verso un popolo sofferente che chiede a grande voce un cambiamento. Saranno gli avventurieri a rispondere a tale richiesta dei popoli. Navi provenienti dalle terre lontane, ricche di storie, notizie di continenti nuovi, spezie e ricchezza. Sono le storie che riempiono di speranza chi si ferma alla banchina di Elion ad ascoltare i marinai parlare, fra un boccale di birra e un morso di pane alle noci appena sfornato.
I marinai sono soliti raccontare storie avventurose all’interno delle locande per guadagnare una o più bevute gratis dalla gente di città. Quello che non raccontano è l’altro lato della medaglia: il viaggio in mare. Il grande blu inghiotte chi non lo sa comprendere. A monito di ciò, nel porto di Elion esiste una bacheca che riporta, per ogni spedizione, il numero di giorni passati dalla data di previsto ritorno. Alcuni velieri sono dichiarati scomparsi da oltre 10 anni.
Ai tanti disperati si aprirono due strade: morire di fame a causa della carestia o tentare la sorte, appellandosi magari alla misericordia degli Architetti, imbarcandosi in una delle arche della speranza dirette verso l’ignoto.
La maggior parte di questi vascelli erano finanziati e costruiti in sinergia dalle scuole di magia elfiche e dalle gilde dei mercanti e rappresentavano l’apice della tecno-magia dell’epoca. Disponendo infatti di sistemi di coltivazione e depurazione dell’acqua basati sulle pietre del mana, consentivano un viaggio con maggiore autonomia permettendo di raggiungere anche destinazioni più lontane senza necessità di frequenti rifornimenti. Fino a che la diponibilità di pietre del mana era adeguata e se si era capaci di ricaricarle con la propria magia, la nave, teoricamente, esclusa l’ordinaria manutenzione, era autosufficiente.
Il Viaggio sulle navi colonie
Non tutte le navi salpate da Elion riuscirono nel proprio obiettivo di salvezza e, anzi, della maggior parte non se ne conosce la sorte. Ma non di naufragi o mostri marini vogliamo parlare oggi. Ciò che interessa raccontare è la storia dei sopravvissuti. La storia dei nostri antenati.
Questo è il giornale di bordo di una delle navi partire dal porto di Elion il 121 della datazione comune.
Il nome della nave era Veiligewe e ospitava un equipaggio di razza mista. Il viaggio era di sola andata, non era previsto un piano B perchè non poteva esserci un piano B.
La nave fu rifornita al meglio delle sue possibilità, tra viveri, risorse e cristalli del mana necessari alla depurazione dell’acqua e per la crescita delle piante all’interno del grande veliero, capace di ospitare più di 1500 anime.
10 Héliar, 121
Partiamo il 10 Héliar dal porto immenso di Elion. Il nostro veliero è stato caricato di ogni necessità per il viaggio. Abbiamo abbastanza cristalli del mana per sostenere la depurazione dell’acqua per tutti i 997 passeggeri, equipaggio compreso. Tra gli ospiti sono presenti diverse famiglie e non mi aspettavo di vedere così tanti bambini malnutriti, al limite dell’inedia. Questo mi destabilizza ma mi da anche la forza per portare avanti la nostra missione. -Capitano Callum Drach
15 Indul, 122
Siamo in mare da oltre un anno, abbiamo raggiunto la fine delle terre conosciute e mappate, da questo punto in poi la navigazione procederà con la benedizione degli Architetti. -Capitano Callum Drach
12 Deterion 125
La popolazione del veliero cresce a ritmo moderato, nell’ultimo conteggio siamo arrivati a 1003 anime a bordo. Nei giorni scorsi abbiamo purtroppo registrato anche la prima vittima. Si tratta di un maschio intorno alla cinquantina, di razza nanica, morto, secondo il medico di bordo, per cause naturali. In sua memoria è stato celebrato un piccolo rito sul ponte principale invocando la benevolenza di Erghet.
La nostra navigazione e mappatura di nuove terre procede senza soste se non quelle necessarie per la manutenzione del veliero stesso. -Capitano Callum Drach
26 Miriul 141
Ci siamo dovuti fermare su un’isola per quasi un anno per eseguire importanti lavori di riparazione, principalmente di scafo e chiglia, pesantemente danneggiati dallo scontro con un grosso animale marino.
Sull’isola, seppur di modeste dimensioni, abbiamo trovato una fonte d’acqua dolce e una discreta varietà di fauna locale che, per dimensioni e aspetto, ci ha ricordato quella delle nostre terre se non per una più accesa colorazione. Il biologo di bordo, che ha la passione del disegno, ha creato un manuale con tutti gli animali avvistati durante la nostra permanenza sull’isola. Abbiamo chiamato l’isola Roblita Key. -Capitano Braddearra Greyarmour.
15 Albion 169
Oggi abbiamo stroncato una ribellione da parte di alcuni passeggeri che volevano prende possesso della nave e dirigersi verso una formazione di terra avvistata poche settimane fa. Il lungo viaggio sta mettendo alla prova i nervi di tutti. Abbiamo deciso di lasciare gli ammutinati su una scialuppa in prossimità della prossima terra emersa con acqua potabile presente. Non gli saranno affidati cristali del mana. Che gli Architetti abbiano pietà delle loro anime. -Capitano Braddearra Greyarmour.
21 Nuvul 199
La Veiligewe ha attraversato negli ultimi mesi delle strane correnti marine cariche di un’energia sconosciuta, qualcuno le ha chiamate “anti-mana”. Queste correnti influenzano in modo a noi sconosciuto i nostri cristalli del mana, impedendone il corretto funzionamento, alcuni di questi, infatti, hanno iniziato a mostrare problemi di ricarica. Nella direzione in cui stiamo andando, queste correnti sembrano essere sempre più frequenti. Mi chiedo se esistano anche dei continenti dove la magia sia meno presente che in Exilias. -Capitano Do’irra Kahrarabbi.
L’arrivo dei primi coloni nel nuovo continente.
17 Albion 231
Anche l’ultimo dei nostri cristalli del mana ha smesso di funzionare. Il loro funzionamento era essenziale per la sopravvivenza della nave in questo lungo viaggio. Ho riunito tutto l’equipaggio e i passeggeri sul ponte della nave, circa 1500 persone in tutto. Abbiamo deciso, a maggioranza piena, di fondare un insediamento appena le condizioni del luogo fossero state ritenute soddisfacenti. Non c’e’ voluto molto per fortuna, circa una settimana dopo abbiamo raggiunto la costa dove due fiumi si uniscono prima di gettarsi nel mare. Il nuovo insediamento è stato chiamato come la nostra arca di salvezza: Veiligewe. -Capitano Evic Cinj.
Tra i coloni giunti nel nuovo continente, ben pochi sono rimasti di chi originariamente partì alla ricerca della salvezza cento anni prima. La nuova colonia promette bene, la città si sviluppa rapidamente, sono stati arati campi, costruite case e ripari per tutti.
I rappresentanti delle varie gilde professionali si sono subito adoperati per attivare i propri servizi nel nuovo territorio. I mercanti hanno avviato un piccolo mercato che si sta espandendo significativamente, i manovali hanno avviato la raccolta delle materie prime essenziali e laboratori per la loro trasformazione, la gilda degli esploratori finanzia audaci avventurieri per la ricognizione del nuovo continente.
La Veiligewe, duramente provata da una così lunga traversata, è stata smantellata, ma il suo pregiato legno smeraldo è stato utilizzato per la costruzione del Centro di Governo della nuova Capitale, a memoria della sua storia, del suo viaggio e in onore di chi lo ha compiuto.