Storia: ♦I Atto: Il Loto di Sangue
Vivevo una vita di stenti, nei bassifondi di una città, fino a quando (all’età di 5 anni) i miei genitori (anche se il termine più appropriato è vermi) mi vendettero a una Casata (da cui prende anche il nome la città), per ripagare alcuni dei loro innumerevoli debiti. Fui portato nelle prigioni del loro palazzo, dove erano rinchiusi come animali circa un centinaio di bambini. Il giorno dopo il mio arrivo ci spiegarono, con odio nascosto da un linguaggio altolocato, che ci avrebbero addestrato per creare una squadra di assassini, con il compito di uccidere chiunque provava ad opporsi alla casata. L’addestramento (anche se sembrava più un massacro) consisteva nel combattere contri gli altri bambini armati solo di un coltello, chi ne usciva vincitore era costretto ad uccidere il vinto, altrimenti veniva a sua volta torturato e ucciso dagli istruttori. Dopo alcuni mesi il numero di bambini andava affievolendosi sempre di più, dopo 1 anno rimanemmo solo in 14 e la squadra venne creata. Dopo essere diventato un assassino, tutti i membri della casata mi trattavano con rispetto e timore (come dei luridi cinghiali intimoriti da un orso). Uccisi oppositori politici per circa 10 anni (Anche se per i primi anni agivo più d’astuzia, essendo un bambino) e pensavo che avrei continuato volentieri in cambio di un pasto caldo e un tetto, ma quando vidi il Capofamiglia e i suoi sottoposti comportarsi come criminali, bruciando campi e chiedendo una sorta di pizzo alle locande, ricordai quello che mi avevano fatto e quindi decisi di vendicarmi escogitando un piano. Convinsi gli abitanti a insorgere contro la Casata durante “La Notte Del Loto” (una festività che si svolgeva ogni anno), così mentre i porci mangiavano e ballavano, gli insorti sfondarono i cancelli del palazzo, tingendo il pavimento di rosso. Mentre si svolgeva il massacro, sfruttai la confusione generale per fuggire dalla città.
♦II Atto: L’Ombra
Dopo essere fuggito feci molti viaggi, e in uno di questi arrivai in una strana foresta di scure querce. Stavo attraversando la foresta per arrivare a una città portuaria, quando dal nulla si materializzò una strana creatura; era senza un volto con un corpo completamente nero, e sprigionava una coltre di fumo. Mi fisso per qualche minuto, poi appoggio la sua fronte contro la mia; senti la pelle sotto i miei occhi bruciare, un dolore allucinante che prendeva tutto il corpo, all’improvviso svenni. Quando mi svegliai l’ombra era scomparsa e sotto agli occhi comparvero delle bruciature di un nero pece; non sapevo cos’era quella creatura e sinceramente non mi importava, l’unica cosa che sapevo era che dovevo continuare il mio viaggio in cerca di un posto dove poter ricominciare da capo.