Nome: Oliver Griffon
Data attuale: 251
Data di Nascita: 232
Razza: Umano
Storia:
Nel suo piccolo studio personale, un giovane uomo era intento a sfogliare un libro al lume di candela con un attenziona quasi maniacale. Per non perdere il punto di lettura, il ragazzo si aiutava con un puntatore, uno stecco d’oro alla cui estremità era riprodotto una mano chiusa a pugno. L’unico dito a non essere chiuso a pugno era l’indice, usato per tenere il punto di lettura.
Il silenzio della stanza fu spezzato di colpo da un ritmico battere di nocche sulla parta di legno.
“Entra pure.” Disse il ragazzo seduto alla sua scrivania color verde smeraldo senza distogliere lo sguardo dalla sua lettura.
La porta si aprì con una certa sicurezza e con un movimento costante. “Governatore è già alba, fra poco ha l’incontro nella sala del consiglio con i rappresentati delle varie corporazioni di mercanti.” Ci fu un paio di secondi di pausa nei quali la domestica aspettava una risposta dal governatore, il quale non sembra intento a prestarle ascolto. La domestica allora si avvicino alla finestra dinanzi alla scrivania del governatore e iniziò a smuovere il pesante drappeggio di velluto che ne nascondeva i raggi del sole. Solo quando i primi raggi del sole iniziarono a cadere sulle pagine del libro del governatore, quest’ultimo alzo il suo sguardo dalle pagine e osservò per la prima volta dal suo ingresso nella stanza la domestica.
“Il sole ingiallisce le pagine, mi pare di averlo già detto più volte.” Disse Oliver alla domestica che stava aprendo la finestra. Subito dopo il ragazzo chiuse il suo libro dal titolo: La Magia ad Exilias e lo ripose nel suo posto all’interno della libreria che conteneva un numero modesto di libri. “Le ho già preparato il cambio Governatore, la attendo giù con il resto della servitù.” Rispose la donna al ragazzo con un monotono quasi di rimprovero.
“Governatore ad interim, Francesca! Non lo dimenticare.” Le rispose rapidamente Oliver, sottolineando con il tono la parole ad interim. “Quando mio padre si sarà ripreso dalla sua malattia, sarò libero di tornare a dedicare il mio tempo ai libri e tu a infastidire qualcun altro con i tuoi obblighi di capo di stato e banchetti per panciere già larghe.”
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