Storia: Venuto al mondo due anni dopo lo sbarco da Asta Balin e Thorgor Lorud, Arau era il nano più tozzo ad essere mai nato, o almeno per quanto ci si ricordasse. Tutto il quartiere sentì le urla di Asta la notte del parto, e come darle torto quando hai un neonato “delle dimensioni di un cocomero”, a detta di una delle levatrici. Le sue eccezionali dimensioni portarono i genitori a dargli il nome di Arau, la parola nanica per “Grande, Grosso”. Crebbe molto in fretta, ci mise poco più di 6 anni a raggiungere il metro e 50, un ritmo di crescita eccezionale per un nano, e il suo peso sfiorò i 100 chili prima del decimo anno di età.
Ben presto, grazie alla sua prestanza fisica, venne introdotto al mondo delle costruzioni da suo padre, che lavorava come muratore nella zona portuale di Veiligewe. Lì nacque la sua passione per l’edilizia, per la pietra e per la sensazione che lo travolgeva quando, a fine lavoro, realizzava di aver contribuito a dare una casa ad una famiglia, un negozio a un giovane mercante che inseguiva i suoi sogni o un laboratorio ad un artigiano.
Lo affascinava soprattutto la vita che si generava per strada quando nuove strutture venivano edificate, alla moltitudine di genti che si spostavano dall’una all’altra per chissà quale motivo, al labirinto cittadino che si espandeva, edificio dopo edificio. Cominciò a studiare presso il laboratorio di un architetto umano, tale Rence Floor, conosciuto durante l’edificazione della casa dello stesso, l’arte dell’urbanistica e di come la posizione di determinati edifici, come posti di guardia o ospedali ad esempio, permettevano di salvare delle vite. Estasiato da tale materia, dopo diversi anni di studi, si mise a progettare un piano urbanistico efficiente per una città, a suo dire, utopistica e ideale (per quanto lo possa essere per un nano di 15 anni). Tale piano rimase nel cassetto per un po’ finché, all’età di 18 anni, Arau decise che Veiligewe cominciava a stargli stretta e che era ora di dar seguito al suo piano ambizioso di una città più a misura di nano. Con un gruppetto di amici, i primi giorni dell’anno 251 Arau lasciò la sua città natia e si diresse verso l’entroterra, alla ricerca di un luogo ideale dove insediarsi e portare a compimento il suo sogno.