Scheda Cittadina:
Dakhmah [Pronuncia: dacmah], ufficialmente Interregno di Dakhmah, è una città che sorge sulle rive del Lago dello Shah.
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Nome Ufficiale: Interregno di Dakhmah
Nome Semplice: Dakhmah;
Motto: “Abbandonati ma non dimenticati”
Stile Architettonico: Babilonese, persiano, mediorientale;
Anno di Fondazione: 21 Barion 251
Capitale: Dakhmah
Lingua ufficiale: Il Comune;
Popolazione: ~ 8000
Nome degli Abitanti: Dakhmahni
Religione: Culto degli Architetti
Valuta: Cippino;
Forma di Governo: Feudalesimo/Interregno
Governatore: Zuhim Crov (ad interim)
Corpo legislativo: Consiglio degli Awilum [Awilum = Patrizi/nobili/proprietari terrieri]
Pillole e Stranezze:
-Lo Shah di Dakhmah, Labssav IV è morto durante il tragitto verso Zero. Di conseguenza la città non ha nessun governo ufficialmente riconosciuto. Alcuni dei suoi cittadini considerano il defunto Shah ancora il legittimo monarca, altri invece mettono in dubbio questa affermazione.
-I fondatori di Dakhmah sono gli eredi dei primi ammutinati della Veligewe, ma solo alcuni dei membri più acculturati della città sono a conoscenza di questo fatto.
-Dakhmah indicava per gli ammutinati l’isolotto dove celebrare i funerali e lasciare i cadaveri durante il lungo viaggio per mare in balia delle intemperie per farli tornare nel cerchio della vita, come richiedono gli Architetti. La città ha quindi preso anche essa il nome di Dakhmah, in quanto tomba dello Shah, il cui corpo è stato però conservato viste le circostanze.
Protezione Divina: Si
Storia:
La tensione era palpabile tra i presenti al funerale dello Shah Labssav IV. Primo e ultimo Shah di Dakhmah, deceduto durante il duro viaggio fino a Zero, senza eredi e senza indicare un successore. Ma era davvero morto? Alcuni dei suoi più fedeli sostenitori in vita rifiutavano questa idea, preferendo rifugiarsi in una immaginaria realtà dove il loro Shah era ancora vivo al loro fianco a guidarli. Alcuni invece, più pragmatici, già affilavano le lingue e i coltelli per accappararsi un posto di potere. L’Awilum Zhuim Crov, il principale consigliere dello Shah ora aveva l’onore e l’onere di tenere unite queste forze, mentre i pilastri di una nuova società venivano eretti.