- Nome: Deinor Valoran
- Data attuale: 251
- Data di nascita: 227
- Razza: Umano
- Storia:
5 Nuvul 227. Nave Veiligewe.
Bartram Valoran, ultimo discendente maschio di una famiglia poco conosciuta nella vecchia Elion, e sua moglie Varda Fenris danno alla luce il loro primogenito. Varda ha non poche complicazioni durante la sua gravidanza, ma resiste e sopravvive grazie al sostegno e all’amore del marito, nonché alla cura di coloro a bordo che erano in grado di aiutare medicalmente le future madri.
Apparentemente, Erghet e Självit la volevano ancora tra le braccia di suo marito.
25 Clarion 230. Nave Veiligewe.
Una donna Etherea, madre e vedova, soccombe ad una malattia scarsamente curabile, principalmente aggressiva sulla muscolatura. Un piccolo Ethereo rimane orfano. Nonostante le differenti aspettative di vita, appare giovane quanto gli altri bambini sulla nave. Varda, mossa a compassione, prega il marito di accogliere il piccolo nella loro famiglia. Da poco, infatti, è stata loro diagnosticata l’impossibilità per Varda di concepire ancora, a causa della travagliata gravidanza di Denior. Lei, però, desidera un secondo figlio.
Dopo un primo periodo di indecisione e dubbi, Bartram cede. Il piccolo Ethereo non aveva ancora imparato a parlare. Varda gli dona quindi un nuovo nome: An’Tas Valoran.
17 Albion 231. Nave Veiligewe.
La Veiligewe, finito anche l’ultimo cristallo del mana, approda su una costa presso cui due fiumi si uniscono e si gettano in mare. Le potenzialità di un terreno con una simile morfologia sono alte. Bartram, Varda, Deinor e An’Tas sbarcano con il restante della popolazione, e presto i due genitori si danno da fare per offrire un futuro roseo ai loro due figli.
Deinor comincia ad avere i suoi primi ricordi nitidi.
234. La Capitale era divertente da attraversare correndo. An’Tas non smetteva mai di sorridere quando giocavamo assieme, anche con i nostri amici. Mio padre si è reinventato, e a quel tempo ha iniziato un lavoro che ci ha permesso di vivere dignitosamente negli ultimi anni. La mamma diceva che è grazie a noi se ha tirato fuori tutta la sua potenzialità. Con il suo ritrovato carisma, ha avviato la sua attiivtà di mercante da quell’anno. Mamma invece, approfittando degli introiti ora sufficientemente elevati, a quel tempo ha deciso di restare a casa e accudirci. Quando lei non c’era, ogni tanto era come mancasse la luce.
239. Ho cominciato a fare dei sogni piuttosto particolari. I dettagli erano confusi. Ancora non capivo. Non davo peso al frutto della mia immaginazione. Bartram aveva messo via denaro sufficiente per permettere a me e ad An’Tas di cominciare a studiare seriamente, con i migliori maestri. Per An’Tas, Bartram è riuscito persino a procurare un Maestro Ethereo di buona fama, come da loro tradizione. Proseguivamo i nostri studi, e iniziavamo ad interessarci alle arti: l’arte espressiva e creativa, l’arte della spada, l’arte oratoria. Nonostante non provenissimo da una famiglia nobile o di partecipazione governatoriale, nostro padre ci ha garantito una vita da mediamente benestanti.
241. La pressione a cui ero soggetto a causa dei sogni diventava insostenibile. Spesso, Varda era costretta a controllare il mio stato di salute anche in piena notte. Erano da poco diventati più chiari, i sogni. Vedevo delle sagome, distanti. Delle persone. Mi chiamavano a loro, ma non riuscivo a muovermi e il sogno aveva fine. La pressione causata dal buio più totale, spariva di fronte a queste nuove rivelazioni. Ogni volta, mi sentivo più leggero. Sempre più leggero.
245. Ho attraversato la soglia dei 18 anni. Dopo aver appreso la base del combattimento, ho lasciato la via della spada. Un po’ di difesa personale non guastava, ma ero certo che, nel frattempo, grandi e forti futuri eroi si allenavano ben più duramente di me. Eccellevo negli studi. I genitori mi dicevano che anche An’Tas procedeva bene con il Maestro Ethereo. Poco tempo dopo, An’Tas confessò a me per primo la sua vocazione: avendo preso a cuore gli studi religiosi e la fede negli Architetti, ha deciso di cominciare a predicare, e diventare così un sacerdote.
*
In quel momento, il tempo era come si fosse fermato. Molti al mio posto avrebbero reagito nei modi più disparati. Io sono rimasto impassibile. Non provavo nulla. Non faceva alcuna differenza.*
*
In quel momento, mi sono reso conto. Mi sono reso conto del cambiamento silente a cui ero soggetto da molto tempo. Che i sogni potessero centrare qualcosa?
In quei giorni, ho avuto poche interazioni con i genitori. Il mio sguardo era spento, e loro per la prima volta si dimostravano preoccupati. Mentendo, li rassicuravo sul mio stato d’animo più che positivo. A seguire, stesso copione.*
251. An’Tas è partito. Vivrà per un po’ di tempo al tempio degli Architetti, per approfondire la fede e apprendere l’arte della predicazione. Ci scambiamo lettere di corrispondenza. Ho cominciato anche a nutrire interesse per la fede.
L’interesse è puramente accademico, tecnico e possibilmente arcano. Scaturisce dalla scoperta personale più importante della mia vita.
Alcuni mesi fa, finalmente, il sogno si è concluso. Finalmente, ho trovato la mia motivazione, so su cosa concentrarmi, so a cosa sono serviti questi anni di eccellenza intellettuale.
Nel sogno, raggiungo le figure. Paiono tutte figure umane. Il loro sguardo è carico di speranza e fiducia, e lo rivolgono a me. Non sanno chi sono io. Mi presento, il mio nome è Deinor Valoran, dico loro. E loro rispondono, all’unisono, mentre tendono verso di me le loro mani:
Il mio nome. Il tuo nome. Il nostro nome… Il nostro nome è Gr… Sp… . Ora, tocca a te.
Mi mostrano immagini. Pensieri. Luoghi. Non hanno nulla di familiare. Suppongo il sogno duri buona parte della notte, ma le storie che mi vengono mostrate durano decenni. Ancora una volta, la mia stessa immaginazione mi sorprende. Compiono azioni buone, si atteggiano ad eroi, combattono per molti nelle loro vite. Ma alla fine, l’ultima immagine è sempre buia. Alla fine, oscurità. Capisco. Molto, molto interessante. Logico. Quello che sto cercando di dire a me stesso è chiaro. Quello che vedo, è nitido. Loro vorrebbero che li segua sulle loro orme, ma non li comprendo. Non posso comprenderli. Ecco la più importante delle rivelazioni, che nutrivo dentro di me senza rendermene conto.
Non importa il bene che viene fatto. Alla fine, ne deriva l’oscurità. Allora, la mia risposta a quelle figure sarà l’opposto. Al sacrificio, contrappongo l’interesse personale. All’eroismo, contrappongo l’agire dalle ombre. Al bene, risponderò con una disinteressata neutralità, a favore dell’ego.
Comincerò da tutti i tomi rimasti alla biblioteca, inerenti alla tecnologia e all’arcano. Accumulerò potere con la mia conoscenza. E questo è solo l’inizio. Espanderò i miei orizzonti con l’obiettivo di comprendere la realtà ed i suoi meccanismi. Studierò anche tutta la vita, se necessario. Neutralità sarà la parola d’ordine, e il bene sarà diretta conseguenza di un tornaconto personale. Infine, troverò una spiegazione anche ai miei sogni. Tuttavia, ancora mi chiedo: e se non fossero mai stati soltanto frutto della mia immaginazione?