Dahkmah, 3 Gàlar 251
In questi tempi di rapidi cambiamenti è necessario riordinare i pensieri.
Il 17 Albion 251 siamo infine giunti su questo nuovo continente e abbiamo scoperto che anche l’equipaggio della Veiligewe è riuscito a raggiungere la destinazione del suo decennale viaggio. Poco male, non covo risentimento, del resto si sono liberati solamente della parte migliore degli emigranti! Comunque, dopo esser sbarcati e aver inviato ricognitori un po’ovunque abbiamo trovato un bel posto ove stabilirci e ci siamo rimboccati le maniche. Non è stato facile smontare il naviglio e contemporaneamente conservare i resti dello Shah, il lavoro è stato duro e io stesso ho sofferto presto di “mal di terra”. Qui è tutto troppo stabile, secco e colorato!
Infine, dopo aver organizzato una carovana e aver viaggiato per qualche miglio, ci siamo stabiliti lontano dalla costa ma a pochi passi da un lago. Tutt’attorno a noi vi è una vasta pianura ricca di bestiame e fiori. L’odore è assai intenso e spesso mi muovo per la città con un fazzoletto di lino incollato al naso!
Il 21 Barion abbiamo sepolto Labsaav IV, che gli Architetti lo abbiano in gloria, nel cuore della futura città. Fin da quando ricordo abbiamo sempre posto i nostri morti sugli scogli che trovavamo, lasciando che il ciclo della vita facesse il suo corso e che dalla putrefazione potesse sorgere nuova vita. Questo rito, almeno credo, lo abbiamo chiamato Dakhmah e tale sarà il nome della città che sorge sui resti dello Shah.
Tuttavia un corpo senza testa non può vivere, dunque abbiamo presto riunito l’assemblea delle persone più importanti, o Awilum. Zuhim Crov si è imposto presto come leader e ha organizzato l’insediamento in gruppi di lavoro legati da giuramenti e rapporti personali. Mi spiego meglio: ogni persona era sì inserita all’interno di una struttura organizzata ma aveva grandi margini di autonomia e doveva i suoi obblighi solamente al suo superiore in comando. Se questo sistema ha grandemente dato impulso allo sviluppo cittadino vista l’assenza di burocrazia, d’altra parte presto la società ha perso coesione e senso d’appartenenza.
Nel momento in cui veniva a mancare una figura aggregante, i cantieri divenivano rapidamente delle piccole tribù in cui le prepotenze dilagavano. Questo settarismo, il cui apice potrei datare intorno a metà Deterion, ha avuto anche un effetto secondario: ha arricchito grandemente poche persone.
Se mentre eravamo sulle navi il denaro aveva un suo limitato valore, ora che siamo liberi di sfruttare il prossimo senza il giudizio imparziale dello Shah la gente è come impazzita. Ognuno vuole sopraffare il prossimo e senza una normativa chiara ciò è più semplice che mai. Non lo nascondo, io stesso domino i miei vecchi sottoposti e li ho trasformati in cavatori provetti. Certo, qualcuno sarà anche morto ma si sa che la sabbia ardente è ben più pericolosa del mare in tempesta per un ex-marinaio!
Ciononostante, il 3 Fàdular la situazione è diventata di dominio pubblico e l’Assemblea degli Awilum, ormai dominata da proprietari terrieri e mastri artigiani, ha deciso di mettere la parola fine a questo sistema ingiusto. Una suddivisione censitaria delle classi è stata approvata e presto una prima bozza di costituente sarà varata.
Ma ancora sono molte le incognite; alcuni Awilum vedono ancora il defunto sovrano come loro monarca mentre altri vogliono rompere definitivamente con il passato. In tutto questo io mi trovo più d’accordo con questo secondo partito.
Del resto i morti non raccontano storie!
(OFFGDR) Riassunto
Per motivi legati a meccaniche di gioco indipendenti dalla nostra volontà, Dakhmah è passata in tre giorni a tre forme di governo diverse: da Feudalesimo a Tribalismo fino a Oligarchia. Stiamo pian piano costruendo la città ma non abbiamo ancora deciso cosa fare del Sovrano e quali sono i poteri dell’Assemblea. Diventeremo una necrocrazia? Vireremo verso una repubblica aristocratica? O la rivoluzione delle classi meno abbienti si abbatterà come un’onda anomala?